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Da O.Ma.R. Autore: Ilaria Vacca, 28 Gen 2015
La bozza prevede l’inserimento di 110 malattie rare negli elenchi ministeriali. Oggi Lorenzin avrà un primo confronto con le Regioni
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato la sua proposta per l’aggiornamento dei Lea, Livelli Essenziali di Assistenza, che dovranno essere discussi e approvati dalle Regioni, prima di acquisire effettività, la settimana prossima. Già per la giornata di oggi è però previsto un primo incontro tra Lorenzin e Chiamparino, presidente della Regione Piemonte e presidente della Conferenza delle Regioni.
Nel piano ministeriale sui LEA entrano gli screening neonatali allargati per le malattie rare, la procreazione medicalmente assistita (sia omologa che eterologa), l’epidurale le vaccinazioni per varicella, pneumococco e meningococco e il vaccino contro l’hpv.
Nei nuovi Lea dovrebbero entrare un centinaio di nuove patologie esenti. Tra queste le broncopneumopatie croniche ostruttive moderate, gravi o molto gravi, le osteomieliti croniche, le patologie renali croniche, rene policistico, la sindrome da Talidomide, la endometriosi. Esenti anche i donatori d’organo. Come promesso da tempo entrano anche 110 nuove malattie rare (per il momento non disponiamo dell’elenco). Mentre sindrome di Down e celiachia passano dalla categoria di malattie rare a quella di croniche.
Per le nuove prestazioni è previsto un aumento delle disponibilità pari a 470 milioni di euro. Si tratta di una tappa necessaria per l’approvazione di nuovi prestazioni e servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento del ticket, con le risorse pubbliche.
Tutto il piano della Lorenzin è però accompagnato da una serie di ‘misure di appropriatezza’, volte a risparmiare saggiamente, soprattutto in ambito ospedaliero.
Nel dettaglio un elenco delle misure che rientrano in questa proposta e che possono interessare da vicino i malati rari.
Ausili per la disabilità – Nella proposta del Ministro sono stati inseriti i cosiddetti ICT, i computer che permettono alle persone con disabilità grave (come ad esempio i malati di sla) di comunicare. Andranno assicurati a chi è in determinate condizioni di salute anche apparecchi acustici digitali, barelle per la doccia, carrozzine con “sistema di verticalizzazione”, scooter a quattro ruote, kit di motorizzazione per carrozzine, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno per il bagno e carrelli servoscala.
Anche in questo caso, accanto a maggiori servizi e prestazioni è prevista una serie di misure per contenere la spesa sempre nel segno dell’appropriatezza che consentirà di contenere la maggiore spesa a circa 179 milioni, contro i circa 429 milioni teorici che le maggiori forniture di prodotti, ausili e supporti comporterebbero.
Assistenza integrativa – Saranno forniti gratuitamente i prodotti “aproteici” per i malati nefropatici cronici e prodotti addensanti per un onere stimato in circa 24 milioni di euro.
Assistenza ospedaliera – Riguardo invece alle prestazioni diagnostiche e ambulatoriali, la proposta introduce “condizioni di erogabilità” di numerose prestazioni, che saranno assicurate dal servizio pubblico solo quando ci sono certe condizioni cliniche (come avviene per certi farmaci). Per 160 prestazioni si introducono precise condizioni che devono essere rispettate dai medici che prescrivono (e le Asl dovranno controllare che i professionisti seguano le indicazioni). Trentacinque prestazioni, infine, saranno “reflex” cioè andranno in coppia: la seconda si farà solo se la prima ha un determinato esito. E nella riforma si ritoccano anche i follow up, cioè ad esempio gli esami da fare dopo un tumore, per evitare prestazioni inutili al paziente.