La guerra è interessata dalla salute attraverso la violenza diretta di bombe e proiettili, l’interruzione dei sistemi economici e sociali essenziali alla salute, la carestia e le epidemie che seguono tali interruzioni e la deviazione delle risorse economiche verso fini militari piuttosto che verso le esigenze sanitarie.
Negli ultimi decenni la guerra è stata inquadrata come un problema di salute pubblica. Ciò evidenzia il ruolo degli operatori sanitari nella prevenzione e nella mitigazione dei suoi effetti distruttivi. Ricordarci del ruolo di chi opera per garantire il diritto alla salute anche nelle situazioni più svantaggiate, e della sua profonda connessione con la pace tra i popoli e le comunità rappresenta per noi di Cometa A.S.M.M.E. un promemoria che ci ricorda di fare il meglio possibile.
L’obiettivo finale per tutti gli operatori sanitari è il miglioramento o il mantenimento della salute dei loro pazienti o comunità. Dal punto di vista della salute, gli operatori sanitari si utilizzano il lavoro per la pace come mezzo per raggiungere questo obiettivo: rispondono alla sofferenza nei conflitti violenti e tentano di arginarne gli effetti sulla salute delle comunità colpite.
Tuttavia, è un buon equilibrio garantire che il lavoro pace-salute non diventi unilaterale, il che potrebbe alimentare un conflitto piuttosto che risolverlo. In questo contesto, una chiara consapevolezza dei ruoli interni ed esterni può essere importante in quanto influisce sulla percezione dell’intervento. Un uso sistematico dei punti di forza sia degli addetti ai lavori che degli estranei può informare gli interventi e garantire che una comprensione approfondita del conflitto e del contesto locale sia integrata nell’approccio. La base della prospettiva pace-salute è l’idea di diplomazia a doppio binario, ossia composta dall’esercizio della diplomazia formale, governativa, e da una parallela, esercitata da vari attori, in cui le organizzazioni, accademici, istituti e civili influenzano la costruzione della pace su più “binari” (sanità, istruzione, religione, media, ecc.). Un certo numero di metodi sono stati suggeriti per la pace-salute, compresa la documentazione dei costi sanitari della guerra per scopi di advocacy; mediazione del conflitto sul terreno; guarigione dei traumi combinata con la riconciliazione sociale; azioni di advocacy per mostrare i costi umani del conflitto violento; la ridefinizione della guerra come emergenza umanitaria; la costruzione della pace e la stabilizzazione della società attraverso il sistema sanitario e la formazione degli operatori sanitari. Molti di questi metodi sono stati applicati nella pratica.
I casi della Slavonia orientale e del Kosovo suggeriscono che è necessario un coinvolgimento prolungato di operatori sanitari esterni in una società gravemente divisa per consentire il tempo per stabilire un sistema sanitario unificato.
Vi sono cinque meccanismi di pace in campo sanitario. Un “meccanismo” è uno stratagemma o una procedura progettata per ottenere un risultato. Ognuno di questi è adatto all’impiego da parte dei professionisti della salute.
Anche Cometa A.S.M.M.E agisce nella cooperazione internazionale in campo sanitario. Eurordis, ESPKU, l’invio di alimenti medici speciali e farmaci a paesi in cui sono assenti piani terapeutici per le MME, e le collaborazioni internazionali scientifiche che finanziamo, sono alcuni esempi.
Fonti:
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