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Scoperto da scienziati statunitensi dell’Harvard medical school di Boston un interruttore della fame e dell’accumulo di grassi presente nel cervello. Si tratta di un enzima (proteina chinasi attivata dall’Amp, oAmpk) e basterebbe inibirlo per provocare nei topi calo di appetito e dimagrimento. Al contrario, l’aumento dell’enzima spinge gli animali ad abbuffarsi e a ingrassare. Le ricerche sull’enzima sono state stimolate dal fatto che questo controlla il consumo e la produzione di energia a livello cellulare e, allo stesso tempo, è presente nell’ipotalamo, la parte del cervello che regola la fame. Così, in collaborazione con l’university of Pennsylvania di Filadelfia e il Centre de recherches biomedicales des cordeliers di Parigi, i ricercatori hanno studiato il funzionamento dell’enzima nell’ipotalamo di topi. Scoprendo in questo modo la sua funzione centrale nel controllo dell’appetito: l’enzima viene inibito dalla leptina, un ormone anoressizzante, e dall’insulina, che aumenta dopo i pasti. Inoltre, i suoi livelli diminuiscono anche dopo l’assunzione di glucosio e quando il cibo è eccessivo. L’ultima conferma sul ruolo dell’enzima viene dal fatto che è possibile controllare l’alimentazione e il peso degli animali, agendo direttamente sui livelli di Ampk nell’ipotalamo.