“Marika Busetto era stata ricoverata con la gemella, che si è ripresa. Alcune sostanze contenute nei cibi per lei erano tossiche
Una bimba di Pieve di Soligo si è spenta dopo una crisi in ospedale. Tra le altre patologie, soffriva di sindrome celiaca
Pieve di Soligo
Giovedì mattina un angelo è volato in cielo. Nel letto del reparto di pediatria dell’ospedale di Padova, dov’era ricoverata da qualche giorno, Marika Busetto, bimba allegra e solare di soli sei anni residente a Barbisano, ha detto addio alla vita. Una vita breve, ma già costellata di dolore e di tanti sacrifici. Un grave quadro clinico legato a una malattia metabolica ha minato il suo corpo che fin dalla nascita già doveva fare i conti con una malattia, la sindrome celiaca, che la accomunava alla sorella gemella Alessia. A causa di questa malattia determinati cibi, e soprattutto quelli con presenza di glutine, diventano per l’organismo degli insidisiosi veleni.
Ma non è la sindrome celiaca la causa determinante della morte della piccola. Una forma molto più complessa legata a un ben precisa malattia metabolica la portava periodicamente al ricovero nel reparto di Pediatria dell’opsedale di Padova, dove c’era una stanza per così dire “riservata” a lei e alla gemellina quando le crisi si facevano più acuta. Come accaduta anche la scorsa settimana.
Sabato a sentirsi male per prima è stata Alessia. E appena due giorni dopo è toccato a Marika. Legate dai geni e da un beffardo destino Marika e Alessia si sono ritrovate insieme in quella stanza, che oramai era una seconda casa. Ma questa volta, per la prima volta, nello loro tenera vita, le loro strade si sono divise: Alessia è migliorata, Marika no. È entrata in coma e giovedì intorno alle 11 è morta. Così, in una giornata dal sole, che avrebbe dovuto contenere tutte le speranze gioiose di una bimba, che si apprestava a fare la prima elementare, Marika è volata via, sotto gli occhi impotenti di mamma Sandra e papà Andrea.
«Era una bimba così bella – racconta una mamma, che ha la figlia che frequenta l’asilo Maria Bambina di Pieve di Soligo, insieme a Marika – quando stava bene era allegra, felice, si divertiva. Certo la malattia era un grande limite: poteva mangiare solo i pasti che portava la madre, era molto debole, a volte si stancava con nulla. Ma era così serena. Eppure la sua mamma lo ripeteva sempre: io ce l’ho ora, ma da un momento all’altro posso perderla». Un destino atroce. Crudele. E al destino, purtroppo, non può scappare nessuno. Nemmeno una bimba di soli sei anni, che quest’estate avrebbe solo voluto vedere il mare.
Manuela Collodet
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