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12 Ottobre 2004Obesita’: Italiani Svelano Nuovo Fattore Di Rischio In Bimbi
Milano, 16 set. (Adnkronos Salute) – Se il sangue del bimbo obeso e’ ‘sporco’ di acido urico il piccolo e’ piu’ a rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari. A identificare il nuovo campanello d’allarme per la salute dei bambini ‘oversize’ sono i ricercatori dell’Istituto auxologico italiano, in una letter pubblicata sull’ultimo numero del ‘New England Journal of Medicine’.L’uricemia – hanno dimostrato Cecilia Invitti, Luisa Giardini e Giancarlo Viberti, medici e ricercatori dell’Istituto milanese – aumenta con l’aumentare dell’insulino-resistenza (‘anticamera’ del diabete) e proporzionalmente al numero di componenti della cosiddetta sindrome metabolica, una condizione in cui il paziente presenta piu’ fattori di rischio cardiovascolare (alterazione dei grassi in circolo, ipertensione e iperglicemia). Nell’ambito degli studi mirati a individuare precocemente i segnali di pericolo presenti nel sangue – ricordano gli esperti – da tempo e’ stata individuata la proteina C reattiva (CRP), i cui livelli aumentano negli stati infiammatori acuti e cronici e diminuiscono dopo un calo di peso accompagnato da esercizio fisico. Ma anche l’acido urico, piu’ semplice e piu’ economico da determinare, ha un ruolo determinante, assicurano. ”Il nostro gruppo – spiega Invitti, direttore dell’Unita’ di Diabetologia e malattie metaboliche dell’Auxologico – ha dimostrato che nel bambino obeso i livelli di CRP sono legati in modo indipendentemente con il grado di obesita’. Recentemente si e’ visto che la CRP viene sintetizzata anche dal tessuto adiposo. Quindi ne abbiamo studiato le relazioni con altri fattore di rischio cardiovascolare presente nei piccoli obesi (insulinoresistenza e sindrome metabolica), e oltre alla CRP abbiamo esaminato anche altri fattori infiammatori: fibrinogeno e acido urico, considerato anch’esso un fattore di rischio cardiovascolare”.I livelli circolanti di tutte tre le sostanze (CRP, fibrinogeno e acido urico), hanno verificato i ricercatori, ”sono correlati con il grado di obesita’ – conclude Invitti – ma solo l’uricemia e’ legata al grado di obesita’ ‘centrale’ e all’insulinoresistenza. Quindi il solo dosaggio dell’uricemia, che e’ meno caro del test per determinare la CRP, e’ sufficiente a diagnosticare un aumentato rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari nel bambino”.(Red-Opa/Adnkronos Salute)